N° 84

 

RESA DEI CONTI

 

Di Carlo Monni

 

 

1.

 

 

            La Repubblica di San Pablo ha seguito il percorso di quasi tutte le sue consorelle dei Caraibi e del Centro e Sud America che, come lei furono colonie spagnole: indipendenza, tentativi di democrazia, colpi di stato, Caudillos.[1]

            L’ultima dittatura militare fu abbattuta grazie all’intervento di tre superesseri stranieri una decina di anni fa.[2] Da allora questa piccola nazione ha goduto di pace e di una relativa prosperità. Questo lungo periodo finisce oggi, quando un piccolo esercito di cyborg armati pesantemente viene paracadutato sull’isola.

            Qualcuno ha deciso che questo è il luogo ideale per testare l’efficienza e l’affidabilità di questo piccolo esercito e se la prova avrà successo, si passerà ad obiettivi più grandi ed ambiziosi.

            Tony Stark, nei panni metallici di Iron Man come il suo amico fidato Happy Hogan, è assolutamente deciso a bloccare quei piani a qualunque costo.

            Senza esitare Tony si tuffa verso il suolo. È pienamente consapevole che la sua è un’impresa disperata ma non resterà a guardare senza far niente.

            Cala davanti ad una pattuglia di cyborg e dice:

<<Non voglio combattervi, ragazzi, che ne dite di risolvere le cose pacificamente?>>

            La risposta è una serie di scariche di mitragliatore che lo scagliano lontano. È abbastanza ovvio che negoziare è impossibile.

 

            Il posto è quel che rimane di una fabbrica abbandonata non lontano dal confine tra lo Stato americano della Pennsylvania e la Provincia canadese dell’Ontario. L’avventuriero in armatura noto come War Machine, ma che in realtà è James Rupert Rhodes, Colonnello dei Marines in congedo ed attuale capo della REvolution Inc., si erge tra la carcassa di un elicottero appena esploso e i due fratelli John e Harlan Ryker tenendoli a bada con la minaccia dei suoi raggi repulsori. Un terzo fratello, Simon, giace svenuto poco distante.

<<Mi tolga una curiosità, Generale…>> dice, infine, War Machine <<… perché un uomo come lei, con uno stato di servizio eccellente, ha deciso di imbarcarsi in questa faccenda?>>

            Il Tenente Generale John Arthur Ryker, rimane silenzioso e a testa bassa per qualche secondo poi alza lo sguardo verso il suo interlocutore e risponde:

-Questo paese che amo sta marcendo, preda del degrado e della corruzione morale. Governanti imbelli e incapaci o peggio non sanno o non vogliono prendere le misure necessarie. Qualcuno deve farlo.-

<<Bel discorsetto ma non m’incanta.>> ribatte Rhodey <<È quel che dicono tutti i dittatori o aspiranti tali per giustificare le loro azioni. Forse ci crede davvero ma rimane il fatto che ha cospirato per rovesciare il governo legittimo della Nazione. Lei non è altro che un traditore, Ryker.>>

-Ma se avessi avuto successo, sarei stato un eroe, non è vero?-

            Prima che War Machine possa ribattere, si ode il rumore di elicotteri in avvicinamento.

<<Pare che i rinforzi che ho chiamato via radio stiano arrivando. Si occuperanno loro di lei e dei suoi fratelli, Generale.>>

            Un elicottero con le insegne del F.B.S.A. atterra poco distante e ne scendono due donne. La prima ha i capelli scuri tagliati corti e indossa un tailleur gessato scuro con gonna appena sopra il ginocchio; la seconda ha i capelli più chiari, indossa la divisa da campo dell’Esercito degli Stati Uniti, sulla testa ha un basco.

<<Bene, bene.>> commenta Rhodey <<Abbiamo nientemeno che il Vice Direttore ad Interim del F.B.S.A. Maria Hill. Ha smosso i pezzi grossi Ryker, devono considerarla davvero importante, non ne è contento?>>

            Ryker tace. La donna in uniforme gli si avvicina e chiede:

-Il Generale John Arthur Ryker?-

-Sono io.- risponde lui.

-Sono il Colonnello Carolyn St. Lawrence e la dichiaro in arresto per Cospirazione contro il Governo degli Stati Uniti, condotta indegna di un ufficiale delle Forze Armate e altri reati. Ha il diritto di non parlare ma se deciderà di farlo, quello che dirà potrà essere usato contro di lei in Tribunale. Ha diritto all’assistenza di un avvocato e se non può permettersene uno…-

-Conosco i miei diritti e vi rinuncio liberamente.- taglia corto John Ryker porgendo i polsi alle manette.

            Nel frattempo gli agenti del F.B.S.A. hanno preso in custodia Harlan e Simon Ryker applicando a quest’ultimo anche un collare inibitore che neutralizza il suo potere di controllare computer e simili.

            Maria Hill si rivolge a War Machine:

-Dovrei arrestare anche te. Anche se ci hai aiutato, sei pur sempre un ricercato.-

<<La tolgo subito dall’imbarazzo, Agente… pardon: Vice Direttrice->>

            L’uomo in armatura si leva in volo e sparisce rapidamente all’orizzonte.

-Buffone.- borbotta la donna.

 

            Nel suo ufficio di Vice Presidente responsabile del settore Fusioni e Acquisizioni della Stark-Fujikawa Ezekiel Stane riguarda gli ultimi dati sull’offerta pubblica di acquisto della Osborn Corporation e si lascia sfuggire un sorriso.

-Buone notizie ?- gli chiede Sunset Bain, Vice Presidente Scienza e Tecnologia entrando nella stanza.

-Le migliori.- risponde il giovane -Possiamo passare alla fase due.-

-Ottimo. Che ne dici di passare da me stasera per festeggiare?-

-Che è un’ottima idea.- replica Zeke sorridendo.

 

 

2.

 

 

            La figura rossa ed oro di Iron Man vola sul confine tra North e South Carolina. Dal computer dell’armatura arriva la conferma che Michael O’Brien stava aspettando:

<<Obiettivo raggiunto.>>

            Le analisi sul terriccio che ha trovato hanno chiarito che non appartiene alla zona in cui è sparita la piccola Aria Hayes, ma ha una miscela unica di sostanze chimiche che si trova in un vecchio impianto chiuso per inquinamento. Agli investigatori la cosa era sfuggita. Negligenza o peggio? Mike non perde tempo a chiederselo: la sua priorità è ritrovare la bambina e il posto più logico dove guardare è la fabbrica dismessa.

            Deve stare attento: devono esserci guardie o sistemi d’allarme e se si sono accorti della sua presenza…

            Non finisce di formulare il pensiero che qualcosa di molto potente lo colpisce proiettandolo lontano. e mandandolo a terra. Una granata o un piccolo missile, forse, pensa l’ex poliziotto rialzandosi in piedi. Nulla di preoccupante per l’armatura comunque. In ogni caso è chiaro che c’è davvero qualcuno nella fabbrica ed ha intenzioni ostili. Tanto peggio, è equipaggiato per affrontare qualsiasi pericolo.

              Dal fumo dell’esplosione emerge una figura gigantesca che dice:

-Intruso riconosciuto. Classificazione: Iron Man. Definizione: ostile. Soluzione: terminazione.-

            Improvvisamente Mike O’Brien non è più tanto sicuro che le cose saranno tanto facili.

 

            Tony  Stark, anche lui nell’armatura di Iron Man, si rimette in assetto di volo e torna a dirigersi verso il gruppo di avversari. Non sarà facile fermarli ma è sua intenzione provarci. I raggi repulsori ne mandano un paio a terra e l’uniraggio pettorale ne sistema altri. Non serve a molto: si rialzano subito.

            Non provano dolore o fatica, sono macchine di morte implacabili ormai. I loro fucili non sparano proiettili convenzionali ma mini granate che esplodono al contatto. Tony ne riconosce il design: è suo. Brevetto Stark Industries modificato dalla Stark-Fujikawa. Per quanto ancora il suo passato di costruttore d’armi continuerà a tormentarlo? Quanta gente è morta a causa di ciò che ha costruito? Essere Iron Man, aiutare gli altri attenua il senso di colpa ma non lo fa sparire del tutto.

            Un altro pensiero lo colpisce: a meno che suo cugino Morgan non abbia cambiato le regole, e ne sarebbe capace, queste armi sono vendute ad un unico acquirente: il Pentagono. Questo vuol dire che qualcuno alla Difesa fa il doppio gioco, Rhodey aveva ragione.

            Mentre fa queste riflessioni, Tony è attaccato da più parti. Improvvisamente un doppio colpo di repulsori scompagina le fila dei cyborg.

<<Serve aiuto, Capo?>> dice un altro Iron Man. All’interno dell’armatura Happy Hogan.

<<Decisamente sì.>> replica Tony <<Questi tipi non molleranno facilmente. Dobbiamo sconfiggerli ad ogni costo.>>

<<Suggerimenti su come fare ?>>

<<Ci sto pensando. Tu intanto colpiscili con tutto quello che hai.>>

<<Non devi ripeterlo due volte.>> ribatte Happy e passa dalle parole ai fatti.

            Mentre si difende anche lui dai cyborg che hanno invaso San Pablo, Tony non smette di pensare ad un modo per neutralizzarli senza far loro del male. Sembra essere un’impresa disperata ma lui deve provarci.

<<Happy…>> dice al suo compagno <<… lanciamo un EMP[3] adesso!>>

<<Ok, Capo.>>

            I due Iron Men agiscono all’unisono e lanciano l’impulso elettromagnetico contro i loro avversari che barcollano per poi cadere a terra.

<<Ce l’abbiamo fatta.>> esulta Happy Hogan.<<Li abbiamo stesi.>>

<<Per i prossimi sei minuti.>> precisa Tony <<Ma non abbiamo abbastanza energia per ripetere il giochetto con tutti gli altri o con loro quando si saranno ripresi. Sempre che funzioni due volte e non è scontato.>>

<<Forse posso dare una mano.>>

            A parlare è stato War Machine che sta atterrando davanti a loro.

<<Rhodey!>> esclama Tony <<Sei arrivato giusto in tempo. Puoi aiutarci a tenere a bada i cyborg che stanno attaccando la capitale.>>

<<Non capisco perché non siano andati direttamente tutti lì.>> borbotta Happy.

<<Questo è un test: vogliono vedere come se la cavano i cyborg con un piccolo esercito.>> replica Rhodey <<Questo è il loro vero obiettivo.>>

<<Ed è a portata di mano. I cyborg si sono sparsi per tutta l’isola. Sta a noi fermarli. Vai Rhodey e anche tu Happy: scovate gli altri gruppi di cyborg e tratteneteli più che potete.>>

<<E tu?>> chiede Happy.

<<Farò altrettanto e nel frattempo cercherò di trovare una soluzione permanente.>>

            E non sarà affatto facile.

 

            La donna di nome Selene siede a gambe accavallate su una comoda poltrona di un salottino privato del Club Infernale di New York. Indossa quella che è la divisa ufficiale della Regina Nera del Cerchio Interno di quell’associazione: corsetto con ampia scollatura, stivali con tacco 12 lunghi sino al ginocchio, guanti che arrivano sino ai gomiti, mantello drappeggiato sulle spalle; tutto rigorosamente nero. Accanto a lei, in piedi, un afroamericano dal cranio rasato che sfoggia folti baffi e veste un abito di foggia ottocentesca anch’esso nero. In piedi accanto al caminetto un uomo di circa cinquant’anni che indossa anche lui un abito nero dello stesso stile.

-Quello che stai proponendo, Shaw…- dice Selene -… non piacerà a molti del Cerchio Interno.-

-Ed è per questo che sinora l’ho proposto solo a te.- replica Sebastian Shaw -Tu hai la… lungimiranza che agli altri manca.-

            Selene scoppia a ridere e ribatte:

-Lungimiranza… sei bravo con gli eufemismi Shaw. In effetti la tua offerta mi tenta. Tu che ne pensi, Parnell?-

-Sai che ti seguirò qualunque cosa tu decida di fare, mia Signora…- risponde Parnell Jacobs -… tuttavia devo avvertirti che tutti quelli che hanno tentato ciò che propone Shaw hanno miseramente fallito.-

-Chiedi consiglio al tuo cagnolino adesso?- replica Shaw irritato.

-Parnell non è solo uno schiavo.- ribatte Selene -Possiede doti che lo rendono molto prezioso: conosce i nostri nemici, la loro forza e le loro debolezze. Sarà indispensabile per vincere questa partita.-

            Parnell Jacobs accenna un leggero sogghigno mentre Sebastian Shaw lo fissa in modo tutt’altro che amichevole.

 

 

3.

 

 

            Il Quinjet decollato da New York giunge in vista di San Pablo. A bordo ci sono alcuni dei potenti Vendicatori, mancano solo Iron Man, Capitan America e Scarlet, ed alcuni ospiti particolari: due cyborg del tipo Deathlok e un afroamericano ben piazzato sistemato ad una consolle.

-Non sono sicuro che questa cosa mi piaccia.- dice Occhio di Falco -Dovremmo intervenire subito, senza aspettare.-

-Il piano è di Iron Man e mi pare che sia il vostro capo, giusto?- replica l’uomo alla consolle.

-Con tutto il rispetto, Collins…- ribatte Occhio di Falco -… non è che Testa di Ferro abbia sempre avuto idee geniali.-

-Non lo metto in dubbio.- replica ancora Michael Collins -Tuttavia, perché non provare? I miei due amici qui, il Colonnello Manning e il Capitano Hayes, sono pronti a fare la loro parte ed io, grazie all’interfaccia con i loro computer, li monitorerò ad ogni passo.-

-Mi sembra ragionevole.- commenta Polaris.

-E allora andate. Avrete mezz’ora, poi toccherà a noi.- replica Clint Barton.

-Basterà.- è il secco commento di Luther Manning.

            Un portello viene aperto ed i due cyborg saltano giù.

 

            In un’installazione segreta del Nevada, il cyborg chiamato Coldblood punta la pistola contro Jonas Harrow, un medico radiato dall’albo per aver compiuto operazioni poco ortodosse e specializzato nell’innestare parti metalliche in esseri umani.

-Non fare mosse false, Dottore.- gli dice -Posso essere arrivato troppo tardi per fermare la partenza del tuo esercito di cyborg ma almeno tu sei nelle mie mani adesso e non mi sfuggirai.-

-Non intendo fare alcuna mossa.- replica Harrow -Ho chi le farà per me. Dottoressa Dyson, per favore, si metta davanti a me.-

            La bella scienziata dai capelli rossi al fianco di Harrow, per quanto riluttante, esegue l’ordine: un microchip impiantato nel suo cranio non le lascia altra scelta.

-E ora, Colonnello Savin…- prosegue il medico criminale -… che farà? È pronto a ferire o uccidere la sua amante pur di avere me?-

            Eric Savin stringe le labbra e valuta la situazione.

-Non te la caverai comunque, Harrow.- dice infine.

-Vedremo. Cybernus tocca a te.-

            Da una vicina palazzina esce un uomo. È chiaramente un cyborg del tipo Deathlok ma ci sono alcune differenze: è rivestito di blu e rosso e dalla placca sulla testa spuntano ciuffi di capelli biondi.

-Potremmo definirlo un prototipo sorpassato ma ancora efficiente.- spiega Harrow -Il Consorzio Ombra lo ha trovato che vagava nelle campagne della Georgia e lo hanno riprogrammato ed assegnato a me come guardia del corpo. Uccidilo, Cybernus!-

-Ordine ricevuto ed eseguito.- risponde il cyborg sparando contro Coldblood.

            Coldblood evita il colpo e spicca un salto e piomba alle spalle del cyborg che Jonas Harrow ha chiamato Cybernus e gli punta alla nuca la sua arma.

-Sorpresa !- esclama.

            Cybernus si volta e spiana la sua pistola. Per quello che sembra un tempo interminabile i due si fronteggiano immobili in quello che viene comunemente chiamato Stallo alla Messicana,[4] poi Coldblood parla:

-Non dobbiamo combattere: tu sei una vittima come me.-

-Questa unità ha l’ordine di neutralizzarti.- replica il cyborg.

-Ma ti senti? Tu non sei un’unità ma un uomo. Non lasciare che ti trattino come una macchina. Ribellati!-

            Cybernus esita . Nella sua mente scorrono varie immagini: vede due persone anziane. Sono i suoi genitori, forse? C’è una ragazza, sua sorella e il fratello più piccolo che lo idolatrava. C’è qualcosa su suo fratello che dovrebbe ricordare ma non ci riesce. Ricorda il dolore però, una bomba che esplode, il suo corpo devastato e poi… nulla. Cosa è successo? Perché è qui adesso?

            Il suo braccio si muove quasi contro la sua volontà.

-Obiettivo terminazione unità nemica.- scandisce una voce computerizzata.

            Coldblood è più veloce e lo colpisce in pieno petto.

-Attenzione. Danno alle funzionalità motorie. Riparazione in corso.-

-Ripara anche questo, se ci riesci.- replica Coldblood sparando di nuovo.

            Cybernus cade  a terra. la sua mente è attiva ma braccia e gambe rifiutano di rispondere ai suoi comandi. Coldblood lo supera dicendo:

-Mi dispiace.-

            Avanza verso Jonas Harrow e Gina Dyson e punta la sua arma contro il medico criminale.

-Siamo daccapo, Dottor Harrow.- dice con calma.

-Credi di spaventarmi?- ribatte l’altro -Non oserai far del male alla tua amica.-

            Senza esitare Coldblood spara colpendo la donna di striscio alla tempia facendola cadere al suolo, poi parla di nuovo:

-Diceva, Dottor Harrow?-

            Jonas Harrow valuta rapidamente la situazione e poi alza le mani.

 

            In un noto ed elegante ristorante di Manhattan la bionda Rebecca Bergier, responsabile della Divisione Diritti Umani della Fondazione Maria Stark, si sta concedendo un’ottima cena assieme alla sua attuale compagna di vita, l’Infermiera Diplomata dai lunghi capelli neri Linda Carter, e per l’ennesima volta si dice quanto sia stata fortunata ad incontrarla proprio in quello che le sembrava il momento peggiore della sua vita. La decisione di farle una corte spietata nonostante Linda non avesse mai avuto esperienze sentimentali o sessuali con altre donne, si era rivelata la più azzeccata della sua vita personale. Abbastanza da volerne festeggiare la ricorrenza nello stesso luogo della loro prima uscita pubblica.

-E ti dico che la sera era quadriplegica senza speranza ed al mattino era completamente guarita.[5] Da quando lavoro allo Stark Memorial mi è capitato di vedere parecchie cose strane ma…-

-Quanto a cose strane, nemmeno la Fondazione Stark scherza. Mi ricordo che una volta…-

            Rebecca s’interrompe di colpo. Le parole le muoiono in gola mentre la forchetta le scivola dalle mani.

-Non… non è possibile!- esclama infine.

            Linda vede Rebecca impallidire, le sue labbra tremano. La giovane infermiera si volta seguendo lo sguardo della sua fidanzata e vede sedersi ad un tavolo vicino una giovane donna molto attraente che indossa un abito aderente che ne esalta le forme. Con lei un uomo sui cinquant’anni dai capelli rossi.

            Linda non sa chi sia l’uomo ma, invece, sa molto bene chi è la donna: la seduttrice professionista che ha sfruttato Rebecca spingendola a tentare il suicidio.

            Indries Moomji è tornata e non può voler dire nulla di buono.

 

 

4.

 

 

            Sui cieli di San Pablo vola, invisibile, un Quinjet dei Vendicatori da cui sono appena saltati due cyborg: il Colonnello Luther Manning, Deathlok, ed il Capitano Medico Henry Hayes, che qualcuno ha soprannominato Deathlok 2.0. entrambi, dopo essere stati feriti sul campo del dovere come ufficiali dell’Esercito degli Stati Uniti, sono stati trasformati in cyborg dal misterioso Consorzio Ombra. Per fortuna sono riusciti a ribellarsi alla programmazione loro imposta ed ora intendono aiutare Iron Man contro un esercito di loro simili.

-Nemico in avvicinamento a ore 11.- annuncia il loro computer interno, una voce che solo loro possono udire.

-Avvistati.- replica Luther Manning -Sei pronto Hayes?-

-Lo sono.- risponde l’altro -Ma ti avviso che non intendo usare forza letale contro di loro: sono dei poveri disgraziati come noi.-

-Loro non ci useranno la stessa cortesia ma concordo. Computer: regola le armi su forza non letale se non assolutamente indispensabile per autodifesa.-

-Parametro regolato.-

-Ottimo. Ora diamoci da fare.-

            Henry Hayes annuisce cupo.

-Che ti prende adesso?- gli chiede Deathlok.

-Pensavo a mia figlia. Se Iron Man non riesce a salvarla…-

-Il mio database mi informa che, dati i precedenti dei Vendicatori al riguardo, le probabilità di riuscita della missione di salvataggio di tua figlia, operativo Hayes, sono del 99,999%,-

-Consolato da un computer. Probabilmente sono l’unico al Mondo.- commenta Hayes.

            Pochi istanti dopo, il contatto con gli avversari lo costringe a pensare ad altro.

 

            Da qualche parte sul confine tra North e South Carolina Mike O’Brien, anche lui nei metallici panni di Iron Man, ha appena scoperto che liberare Aria Hayes non sarà tanto facile quanto aveva sperato.

            Quello che torreggia su di lui è un cyborg che War Machine ha affrontato e distrutto di recente.[6] Lo chiamano Siege ed è guidato dalla mente di ufficiale dell’Esercito di nome John Kelly.

-Operazione di terminazione in corso .- recita la voce atona del cyborg

<<Terminazione un accidente!>> replica Mike alzandosi in piedi <<Se intendi ammazzarmi, chiama le cose col loro nome almeno.>>

            Da quel che ha saputo di lui, di umano in Siege non c’è praticamente più nulla. Anche la mente è solo una registrazione dell’originale che viene trasferita di corpo robotico in corpo robotico ogni volta che uno viene distrutto, quindi chiamarlo cyborg non è proprio corretto.

            A Mike queste considerazioni interessano poco. Ciò che conta è che se l’hanno posto di guardia qui è perché si aspettavano l’arrivo di Iron Man, beh, non li deluderà.

<<Fai del tuo peggio, amico…>> dice , spavaldo <<… perché io intendo farti  a pezzi.>>

            Punta i suoi repulsori e spara alla massima intensità spedendo il suo avversario parecchi metri indietro poi si solleva in volo.

            Siege gli punta contro la sua pistola e spara. Mike è abbastanza sicuro che l’armatura possa sostenere l’impatto ma preferisce evitarli poi rilascia un colpo di uniraggio pettorale alla massima intensità distruggendo l’arma ed il braccio che la impugna.

<<Lotta senza quartiere e nessuna pietà, Kelly.>>

-Il nome di questa unita è Siege.-

<<Del tuo nome non m’importa un accidente ma solo di toglierti di mezzo.>>

            Da dietro le spalle di Siege spunta un lanciagranate, ma prima che possa sparare, un raggio repulsore lo colpisce facendolo esplodere.

            Mentre il fumo dell’esplosione si dissipa Iron Man atterra e sente la voce computerizzata che dice:

-Sistemi primari compromessi. Passare ai sistemi secondari.-

            Mike fissa il suo avversario chiaramente danneggiato e replica:

<<Spiacente: tempo scaduto.>>

            Colpisce Siege contemporaneamente con i repulsori e l’uniraggio ed il risultato è che il cyborg va in pezzi.

<<Te l’avevo detto: niente guanto di velluto stavolta.>>

            Dal cranio del suo avversario Mike estrae qualcosa non più grande di una carta SIM telefonica.

<<Suppongo che questa sia la famosa registrazione dei tuoi schemi mentali, Kelly.>> dice <<Beh, non voglio correre il rischio di trovarmi davanti un altro te in piena efficienza dentro quella fabbrica.>>

            Senza starci troppo a pensare, riduce il chip in mille pezzi.

<<E ora facciamola finita.>>

            Con un calcio abbatte la porta della fabbrica ed entra.

 

            Le figure in armatura di Iron Man e War Machine sono raggiunte ed affiancate da un’altra anche lei in armatura rossa e oro. Le sottili differenze nel modello probabilmente non sarebbero sufficienti a comuni osservatori per capire a chi appartiene quel gioiello della tecnica.[7] Ma i suoi due compagni lo riconoscono subito.

<<Eddie, sei anche tu della partita, dunque?>> gli si rivolge Happy Hogan.

<<Tony mi ha detto che c’era bisogno di tutto l’aiuto possibile e così eccomi qui. Sono arrivato dal New Jersey in meno tempo che ho potuto.>> risponde l’ex pugile afroamericano <<Com’è la situazione?>>

<<Conosci il vecchio detto: disperata ma non seria.>> ribatte War Machine <<In fondo dobbiamo solo fermare una quarantina o giù di lì di cyborg armati sino ai denti. Perché dovremmo essere preoccupati?>>

            Sotto il casco Eddie fa un lieve sorriso al sarcasmo di Rhodey e replica:

<<Sai che ho sempre adorato il tuo ottimismo. Oh beh… come ho detto una volta al mio dottore, non si vive mica per sempre.>>

            Detto questo, si tuffa verso i cyborg avversari seguito dagli altri due.

 

 

5.

 

 

             Un altro luogo ed un altro Iron Man. Mike O’Brien percorre rapidamente i corridoi deserti di una fabbrica dismessa, simbolo di una crisi che ha forse smesso di mordere ma ha fatto le sue vittime.

            L’ex poliziotto è ormai certo che è qui che è tenuta prigioniera Aria Hayes e niente e nessuno gli impedirà di liberarla.

            Improvvisamente sente un rumore di motori. Qualcuno sta provando a fuggire in auto sembra, beh, ha fatto male i suoi calcoli.

            Mike esce all’aperto e si alza in volo. Non ci mette molto ad individuare l’auto che cerca ed a raggiungerla.

            Da sopra i fanali posteriori vengono sparati due razzi gemelli. Mike aumenta la velocità e schizza verso l’alto. Ringrazia il cielo per le ore di pratica che gli permettono di eseguire una serie di manovre evasive che portano i due missili a scontrarsi tra loro. Quando esplodono Mike è già lontano e di nuovo sulle tracce dell’auto fuggitiva.

            La raggiunge e le si para davanti. Punta i piedi ed afferra il paraurti anteriore bloccandola.

<<Vi conviene uscire senza fare storie prima che diventi davvero cattivo.>> intima.

            Gli occupanti dell’auto scendono senza fare resistenza. Uno di loro tiene in braccio una bambina afroamericana di circa sei anni e Mike ordina:

<<Dalla a me.>> poi si rivolge alla bambina <<Non aver paura di me, Aria, sono uno dei buoni. Sono venuto a riportarti da tuo padre.>>

-Lo so chi sei.- ribatte Aria Hayes mentre lui la prende in braccio -Sei Iron Man. È vero che sei Robert Downey Jr.?-

            Mike scoppia a ridere e poi risponde:

<<Non devi credere a tutto quello che vedi al cinema, sai? In realtà sono Matt  Damon.>>

-Mi prendi in giro, non devi prendermi in giro.-

<<Agli ordini, signorina.>>

            Tutto è finito bene pare, poi Aria dice:

-La signora a fiori se n’è andata.-

<<Cosa?>>

-La ragazza col vestito a fiori. Veniva a trovarmi, mi portava i dolci e mi raccontavano le favole. Oggi non è venuta.-

            A quanto pare, sono rimaste questioni irrisolte.

 

            Nella Jungla intorno alla capitale di San Pablo, Tony Stark riflette; deve esserci un modo per risolvere la situazione e forse ha capito quale.

<<Coldblood, mi senti?>> chiede.

<<Forte e chiaro, Iron Man. Che posso fare per te?>>

<<Innanzitutto, come vanno le cose dalle tue parti?>>

<<Ho tutto sotto controllo. Sto solo aspettando che gli agenti del F.B.S.A. arrivino a prelevarci. Non dirmi che ti serve qualcosa.>>

<<In effetti, sì. Devi trovare il server principale e disattivarlo. In quel modo impediremo ai cyborg di ricevere direttive e si fermeranno.>>

            Qualche istante di silenzio poi Tony ode ancora la voce di Coldblood:

<<Il nostro amico Harrow,qui, dice che il centro di controllo principale non è qui, che è in un posto lontano che lui non conosce e che i codici sono in mano di qualcun altro, una donna, crede, ma non è sicuro. Io penso che dica la verità.>>

<<Anch’io… il che mi costringe a rimedi più estremi.>>

            Tony interrompe la conversazione e fa un’altra chiamata.

 

            Nel suo ufficio di Vice Presidente Esecutivo Philip Anthony Stark siede riflettendo su chissà cosa quando il suo cellulare squilla. Vedendo da chi viene la chiamata non può fare a meno di fare un sogghigno. Attiva un auricolare e poco dopo chiede:

-Cosa posso fare per te, paparino?-

            Tony Stark ignora deliberatamente il tono sarcastico del suo primogenito e replica:

<<Ti vantavi di essere il miglior hacker del mondo, è ancora così?>>

-Certo che lo è.- ribatte, piccato, il giovane -Non dirmi che hai bisogno di un hacker.-

<<Esattamente. Ho bisogno di craccare un certo sistema e disattivarlo. Il problema è che non so dov’è.>>

-Tu non preoccuparti di questo. Dammi solo una via d’accesso e al resto penserò io.-

<<Allora accetti?>>

-Ovviamente sì: ti serve il miglior hacker del Mondo e quello sono io, non c’è dubbio.-

            Dall’altra parte della linea Tony si lascia sfuggire un sorriso: stuzzicare l’orgoglio di uno Stark è una mossa che funziona sempre, lui ne sa qualcosa.

<<Ti metterò in contatto con qualcuno che ti darà tutte le informazioni di cui hai bisogno… e… grazie.>>

-Lascia perdere, vecchio. Mi devi un favore e uno di questi giorni lo riscuoterò.-

            Philip attende qualche istante poi sente una nuova voce:

<<Sono Michael Collins, chi c’è dall’altra parte?>>

-Puoi chiamarmi Corvo.- ribatte il giovane Stark -Non ti servono altri nomi ed ora dimmi tutto quello che io ho bisogno di sapere.-

            Qualche rapida spiegazione dopo il Corvo ritorna a parlare:

-Quindi, se ho capito bene, esiste un’unità centrale collegata con tutti i cyborg e ciascuno di loro ha anche un computer personale che ne governa le parti bioniche. I tuoi due amici Deathlok si sarebbero distaccati dall’unità centrale. È corretto?-

<<Sì, è proprio così.>> risponde Michael Collins.

-Ottimo. I loro computer saranno il trampolino da cui lancerò il mio attacco al mainframe remoto. Mettimi in contatto con loro e seguite alla lettera le mie istruzioni.-

            Mentre a San Pablo tre Iron Man e War Machine fanno tutto quello che possono per fermare il piccolo esercito di cyborg, a New York Philip Stark detto il Corvo combatte un altro genere di battaglia non meno importante.

            Da un lato raggi repulsori, uniraggio, missili da spalla ed altre armi ancora; dall’altro mouse e tastiera. Difficile dire quale sia la battaglia più dura e più importante.

            Alla fine il Corvo esclama con voce trionfante:

-Ti ho preso!-

            A San Pablo Tony  Stark, sempre nell’armatura di Iron Man, vede i cyborg bloccarsi improvvisamente. Nessuno di loro muove più un muscolo e restano con lo sguardo fisso davanti a loro.

<<Che Diavolo è successo?>> chiede War Machine.

<<Credo che abbiamo vinto.>> è la risposta di Tony.

            Direttamente nel suo casco il suo cellulare squilla e lui risponde:

<<Era questo che volevi, vecchio?>> gli chiede Philip.

-Esattamente questo.- risponde Tony ed aggiunge -Grazie.-

<<I ringraziamenti non bastano. Mi devi un favore, ricordalo, e quando meno te lo aspetterai, verrò a riscuoterlo.,>>

            Non ne dubito, pensa Tony, ma per oggi mi basta sapere che abbiamo vinto insieme.

 

 

EPILOGO UNO

 

 

            Nei giorni successivi le cose accadono ad un ritmo molto rapido. Grazie alle rivelazioni di alcuni soggetti che hanno deciso di collaborare con la Giustizia, l’intera impalcatura del Consorzio Ombra crolla e viene alla luce un complesso piano per la creazione di supersoldati di cui i cyborg di Harrow erano solo un tassello.[8]          Molti degli arrestati decidono di dichiararsi colpevoli e fanno altre dichiarazioni che provocano nuovi arresti in una reazione a catena che ai estende oltre i confini degli Stati Uniti.

            Nel suo attico nella Stark Tower a New York, Tony Stark ha deciso di ignorare le ultime notizie e rilassarsi in compagnia di Pepper Potts e del figlio che hanno adottato insieme, Andy, in questo momento impegnato davanti alla TV a guardare i suoi cartoni animati preferiti.

-È stato un periodo convulso ma finalmente è finito.- commenta Tony -Forse sarebbe il caso di prenderci una vacanza e magari portare con noi Andy e Kathy, che ne dici?-

-Che ogni volta che decidiamo di farlo, succede inevitabilmente qualcosa che ce la rovina.- replica, sorridendo, Pepper.

-Magari non stavolta.- ribatte lui stringendola a sé e baciandola.

            Le preoccupazioni aspetteranno, pensa.

 

 

EPILOGO DUE

 

 

            La Dottoressa Gina Dyson esce dall’ospedale con una vistosa fasciatura sulla testa e ad attenderla, appoggiato alla sua avveniristica auto, c’è Coldblood.

-Eric , questa è una sorpresa!- esclama la donna.

-Davvero?- ribatte lui -Non potevo mancare. Innanzitutto dovevo scusarmi per averti sparato.-

-Non serve: ho capito perché l’hai fatto: è stato un tiro molto preciso e mi ha solo fatto svenire.-

-Se avessi sbagliato solo di un millimetro, saresti morta.-

            Gina sorride e replica:

-Tu non sbagli mai, Eric.-

-Grazie della fiducia. Vedo che ti hanno tolto quel maledetto chip di controllo,

-Sì, ora sono di nuovo una donna libera: decido io delle mie azioni

-Perfetto, ma ora andiamo, ho delle notizie interessanti da darti.-

            Gina Dyson si sistema sul sedile e mentre l’auto parte chiede:

-Che tipo di notizie?-

-Forse abbiamo un nuovo contratto.- risponde Eric Savin -Lo Zio Sam pensa che io e i Deathlok potremmo essergli utili come agenti superumani e per te ci sarebbe un posto come ufficiale scientifico. Ho parlato con una certa Hill ed è stata molto insistente. Ho la sensazione che non sia il tipo che accetta un no come risposta.-

-Paga governativa quindi. Non eccezionale ma magari con benefici collaterali.-

-È un sì, allora?

-È un forse. In fondo mi piace la nostra libertà. Come diceva Rossella O’Hara: ci penserò domani.-

-Perché domani è un altro giorno, giusto?-

            La risposta di Gina è una risata.

 

 

EPILOGO TRE

 

 

            L’aereo privato atterra all’aeroporto della piccola nazione dei Caraibi chiamata Santa Providencia. Ne scende una giovane donna dai lineamenti esotici che indossa un vestito a fiori. Alle sue spalle due donne in costume, una delle quali ha il volto coperto in buona parte da una maschera metallica, e un uomo massiccio dal petto nudo e una placca metallica sulla testa.

            Ad accoglierli un uomo biondo vestito con un impeccabile completo scuro.

-Benvenuta Miss Rayna e benvenuti anche ai suoi amici.- dice loro con voce cordiale.

-Grazie Mr. Creed.- replica la ragazza -L’ospitalità di Santa Providencia mi è stata caldamente raccomandata.-

-E noi non vi deluderemo, mi creda, Miss Rayna.- ribatte Graydon Creed -Né lei, né i suoi amici cyborg Cylla, Gryphon e Ramrod, può esserne certa.-

            Ogni fine può essere un nuovo inizio, pensa la ragazza.

 

 

FINE?

 

 

NOTE DELL’AUTORE

 

 

            In realtà non c’è molto da dire:

1)    Si conclude la trama del Consorzio Ombra. Per saperne di più sulla sua caduta vi raccomandiamo caldamente Capitan America #85 e Marvel Knights #89.

2)    Graydon Creed è figlio di Sabretooth e Mystica. Altro su di lui non diremo.

3)    Chi sia Rayna dovrebbero saperlo tutti coloro che seguono “Agents of S.H.I.E.L.D.” ed anche su di lei taceremo.

            Nel prossimo episodio: il ritorno del più grande nemico di Iron Man e molto altro.

 

 

Carlo



[1] Caudillo, ovvero Guida, Condottiero, Capo in lingua spagnola era il titolo attribuito ai leader militari che presero frequentemente il potere nelle nazioni latinoamericane tra il XIX e il XX Secolo.

[2] Si trattava dei Tre Titani, ovvero Sub Mariner, Hulk e Silver Surfer, ed il tutto avvenne su Sub Mariner Vol. 1° #35/36 (in Italia su Fantastici Quattro, Corno, #95/96).

[3] Electro Magnetic Pulse: Impulso Elettro Magnetico.

[4] Mexican Standoff per voi anglofili. -_^

[5] Di che parla Linda? Se avete letto Marvel Knights #86, dovreste saperlo. Altrimenti, che aspettate?

[6] Per la precisione nell’episodio #80.

[7] Ma al tutt’altro che comune Osservatore, sicuramente sì.

[8] E gli altri li troverete su Capitan America e la Tomba di Dracula.